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Il Museo di scienze naturali “Tommaso Salvadori”

Tommaso Salvadori viene ricordato per essere stato il più importante ornitologo italiano di tutti i tempi.

Nacque a Porto San Giorgio nel 1835 e nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille come ufficiale medico. Trasferitosi a Torino, iniziò la sua carriera accademica scrivendo numerosissime opere scientifiche e divenendo vice direttore del Museo di Zoologia dell’Università di Torino. In questo ateneo curò, nei suoi lunghi anni di permanenza, l’ampliamento e la riorganizzazione della sezione ornitologica, rendendola all’altezza delle migliori collezioni d’Europa. Di questo suo lavoro scrisse in Notizie storiche intorno alla collezione ornitologica del Museo di Torino (1914) in cui rivive tutta la sua vita di studioso. Nel corso della sua lunghissima carriera presso il museo torinese vide succedersi ben sette direttori senza riuscire ad ambire mai a quella carica.

Tra i maggiori ornitologi del mondo

Riconosciuto tra i maggiori ornitologi del mondo, e data la sua vastissima produzione in fatto di pubblicazioni, venne chiamato tra il 1890 e il 1894 a collaborare alla redazione di ben tre volumi dei cataloghi di ornitologia del British Museum di Londra. Fra il 1868 e il 1913 fu inoltre professore di scienze naturali nel Regio Liceo Cavour di Torino, dove lasciò la cattedra a 78 anni.

Nel 1930, a pochi anni dalla sua morte avvenuta nel 1923, la sua pronipote, la signora Gladys Salvadori Paleotti Muzzarelli, donò alla città di Fermo la sua collezione ornitologica, assieme agli originali armadi contenitori e all’opera omnia di Salvadori, affinché fosse debitamente conservata ed esposta al pubblico.

Il Museo di Scienze Naturali contiene la personale collezione ornitologica, frutto delle escursioni e battute di caccia effettuate da Tommaso Salvadori nelle Marche (soprattutto nel Fermano e nell’Ascolano) e in Sardegna. La raccolta comprende esemplari dell’avifauna marchigiana e italiana, tra cui specie rarissime come il Falco pescatore, l’Avvoltoio monaco, il Gipeto e il Gufo reale.

Salvatori venne scelto in più di un’occasione per partecipare a spedizioni ufficiali più lontane ed esotiche, ma dovette sempre rinunciare per problemi legati alle sue instabili condizioni di salute. Eppure visse tutta la sua lunghissima vita nel nome della sua passione per l’ornitologia.

La preparazione minuziosa degli esemplari esposti

Preparò personalmente la maggior parte degli esemplari della sua raccolta, curando la tecnica dell’imbalsamazione e scegliendo i supporti usati. Essendosi occupato per lungo tempo e con grande pazienza all’osservazione della fauna, nella preparazione dei suoi esemplari si dedicò con estrema precisione allo studio delle pose. In questo modo riuscì a restituire la vivacità dei gesti che, anche se fermati in un istante, non appaiono mai statici.