La Storia dalle origini
Sulla cima del colle Sàbulo, sorge Fermo, dominata dall’imponente mole della Cattedrale, dal cui piazzale lo sguardo abbraccia uno splendido panorama che scende armonioso dalle colline al mare.
Abitata da tempi antichissimi nell’anno 264 a.C. i romani fondano qui una colonia col nome Firmum. Nel 408 fu presa da Alarico, poi passò ai Longobardi e fu unita al Ducato di Spoleto, quindi con i Franchi andò alla Chiesa. Verso la fine del X sec. divenne il centro di quella Marca Fermana che si estinse solo nel XIII sec., quando passò a far parte della Marca di Ancona. Nel 1199 divenne libero comune e poi feudo degli Estensi nel 1214. Nel 1433 subì la signoria di Francesco Sforza alla quale si ribellò, rimanendo però, per tutto il Cinquecento, sotto la tirannia di vari signorotti. Nel 1585, Papa Sisto V, fortemente legato alla città di cui era stato Vescovo per sei anni, con la Bolla Sistina decretava la riconferma dello Studio generale fermano, con la quale l’Università della città poté immediatamente tornare al suo antico splendore.
Dagli inizi del XVII sec. Fermo è indissolubilmente legata alla Chiesa. Nel 1808 fece parte del primo Regno d’Italia come capoluogo del Dipartimento del Tronto. Il 21 settembre 1860 accolse le truppe piemontesi e nel 1861 si dichiarò annessa all’Italia. La Provincia di Fermo, cancellata subito dopo l’Unità d’Italia, è stata nuovamente istituita con legge approvata dal Senato il 19 maggio 2004.
In tutto questo tempo, Fermo ha incessantemente progettato, generato e offerto cultura, accoglienza, storia e bellezza.
Centro di studi di millenario prestigio e, per tradizione, luogo di intensi scambi sull’Adriatico, Fermo è un luogo che invita. Una città che, grazie alla sua storia, alle proposte dei suoi sorprendenti itinerari, a un’ampia proposta artistica e culturale, a una natura da vivere pienamente dal mare alla collina, continua ad essere meta di grande richiamo.