Itinerari

In ogni mattone una storia

In ogni mattone una storia

In ogni mattone una storia

Da Piazza del Popolo alla Cattedrale

Fermo, con il suo passato plurimillenario, è uno dei centri più ricchi di storia e arte delle Marche. Stretti vicoli, eleganti palazzi nobiliari e suggestivi panorami caratterizzano il centro storico che, come se il tempo non fosse passato, ancora conserva l’impianto urbano rinascimentale. Piazza del Popolo, pulita e lineare nelle forme, è il cuore pulsante della città. Il suo spazio è delimitato a monte e a valle da due imponenti portici cinquecenteschi in mattoni e al suo interno sono ospitati gli edifici pubblici più antichi. Ognuno di essi ha le proprie caratteristiche architettoniche ma nell’insieme si fondono in armonia, rispettando il rigore e l’uniformità del luogo.

Il Palazzo degli Studi, con l’elegante loggetta affrescata che la collega a Palazzo dei Priori, presenta al centro della facciata un tabernacolo con la statua della patrona, Santa Maria Assunta. I quattro busti che sormontano le finestre invece ritraggono i Papi che contribuirono al rinnovamento dell’Università, che fino all’Ottocento sorgeva in questo luogo. L’edificio è oggi sede della biblioteca civica, una tra le prime dieci d’Italia per importanza: conserva, infatti, oltre 300.000 volumi. Fra i più pregiati della collezione ricordiamo il Libro delle Ore appartenuto a Cristina di Svezia e un’epistola “de su gran descubrimiento” del 1493, scritta dal pugno di Cristoforo Colombo.

Il Palazzo dei Priori, il più antico edificio pubblico della città dall’imponente facciata rinascimentale ospita i musei civici: la Pinacoteca, la Sezione archeologica pre-romana, la splendida Sala del Mappamondo e l’antico nucleo della biblioteca civica.

La Pinacoteca colleziona opere che vanno dall’epoca medievale fino al XIX secolo. Fra le più importanti ci sono le preziose tavole con le Storie di Santa Lucia di Jacobello del Fiore, capolavoro gotico dell’inizio del Quattrocento e la Pentecoste di Giovanni Lanfranco, grandiosa pala d’altare del maestro del Barocco. È però anche presente una tela del grande pittore fiammingo, Pieter Paul Rubens, l’Adorazione dei pastori.

L’ultimo palazzo è quello del Governatore, la cui costruzione iniziò nel XVI secolo. Fra il XVI e XVII secolo era la residenza dei rappresentanti pontifici, figure scelte fra i parenti più stretti del Santo Padre per curare i suoi interessi sul territorio. Oggi sede del Municipio, deve il suo nome ai rappresentanti pontifici, scelti tra i parenti più stretti del Santo Padre che risiedevano in questo edificio per curare gli interessi papali sul territorio.

Seguono le Grandi Cisterne Romane, stupendo complesso architettonico composto da trenta vani collegati, costruito duemila anni fa per la raccolta e la distribuzione dell’acqua. Nascoste nei sotterranei di una parte del centro storico, sono un monumento unico sia per le dimensioni che per l’ottimo stato di conservazione.

Lungo via Mazzini, la strada che conduce verso il punto più alto del centro storico, si trova il Teatro dell’Aquila. Dotato di oltre mille posti, divisi tra un’ampia platea e cinque ordini di palchi, è l’edificio teatrale storico più grande della regione Marche. La magnificenza dell’interno non è intuibile da fuori: la sobrietà della facciata non farebbe mai sospettare la ricchezza degli arredi. Il colore rosso, l’eleganza dei parapetti stuccati in bianco e oro e il soffitto affrescato rendono questo spazio maestoso e unico nel suo genere.

Proseguendo per via Mazzini si raggiunge il belvedere cittadino dove svetta la solenne Cattedrale di Santa Maria Assunta del 1227, caratterizzata dalla facciata romanico-gotica in pietra d’Istria. Visibilmente asimmetrica a causa del timpano decentrato, la chiesa presenta uno stupefacente portale con arco a tutto sesto, sormontato da una cuspide. Il maestoso rosone trecentesco è decorato da delicate foglie traforate e da dodici colonnine tortili. L’interno, ristrutturato alla fine del XVIII secolo in stile neoclassico, conserva nei sotterranei i resti di un’antica chiesa del V secolo d.C., segno dell’antichità del culto cristiano nel territorio.

Infine la spettacolare vista che si gode dal Parco del Girfalco, ricco di piante secolari, permette di spaziare dal mare verso le colline fino ai Sibillini e restituisce al visitatore la posizione privilegiata che ha reso Fermo un fiorente centro di studi, scambi culturali e commerciali, da sempre terra di accoglienza e ospitalità.