Archivio eventi

Carlo Crivelli tra Macerata e Fermo. Le relazioni meravigliose.

Carlo Crivelli tra Macerata e Fermo. Le relazioni meravigliose.
19 gennaio 2023 ore 17:00

Carlo Crivelli tra Macerata e Fermo. Le relazioni meravigliose.

Un incontro con Francesca Coltrinari, una delle curatrici della mostra a Palazzo Buonaccorsi di Macerata, il 19 gennaio alle ore 17:00 presso il Terminal Mario Dondero.

Scopriremo insieme cosa ha svelato il recente restauro dell’opera della Madonna col Bambino dipinta da Carlo Crivelli e oggi conservata nella Pinacoteca Civica.

Il frammento di tela restaurata in cui Crivelli dichiara di aver dipinto a Fermo.

Biografia dell’artista dal sito dei Musei di Macerata:

Carlo Crivelli, figlio d’arte e fratello del pittore Vittore (con il quale ebbe pessimi rapporti ma da cui fu sempre seguito e imitato), nasce presumibilmente tra il 1430 e il 1435 a Venezia. Ben presto si allontana dalla Laguna, in seguito a una condanna per concubinato con la moglie di un marinaio. Dopo la condanna nel 1457 l’artista viaggia verso Zara, città croata ai tempi parte della Serenissima; in seguito, seguendo le rotte di mercanti e artisti, giunge a Fermo, nelle Marche e, dopo pochi anni, fissa la sua residenza ad Ascoli Piceno. La sua presenza è attestata in vari centri delle Marche come, oltre a Macerata e Ascoli, a Camerino, Matelica, Fabriano e Pergola. Nel 1489 ottiene il titolo di cavaliere, quasi certamente per i suoi meriti artistici. Si ha notizia della morte nel 1495, non è certo se ad Ascoli o a Camerino, da una lettera del fratello Vittore che rivendica l’eredità.

L’opera svelata nella mostra di Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose, a cura di Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci, è l’importante restauro realizzato a favore della Madonna con il Bambino di Crivelli, custodita a Palazzo Buonaccorsi e presentata ora per la prima volta grazie a una ritrovata leggibilità insieme a un’importante novità. In seguito ad accurate analisi effettuate è possibile infatti ora affermare che l’opera fu eseguita direttamente su tela, portando a escludere l’ipotesi del trasporto da tavola fino a oggi sostenuto. La scoperta, supportata da una serie di prove, indentifica così la Madonna come l’unico esempio conosciuto di tela dipinta da Crivelli.