Approfondimenti

Seconda Sala

La seconda sala, la più grande, ospita la ricostruzione fedele di una tomba appartenuta ad una donna vissuta nel VI secolo a.C.

Si tratta della più ricca fra quelle rinvenute negli scavi, quanto a numero e tipologia di oggetti presenti, ed è certamente attribuibile a una figura di grandissimo prestigio all’interno della comunità.

Al momento del ritrovamento, i resti della defunta erano adagiati, caso unico nella necropoli, su uno strato di pietre composto appositamente e si è ipotizzato che in origine il corpo fosse coperto da un tavolato ligneo.

Di particolare importanza la presenza, in prossimità del bacino, del tipico anellone piceno in bronzo a quattro nodi. Monili tipici dei corredi femminili nelle necropoli picene, gli anelloni sono stati rinvenuti in altri casi, anche sul petto, tra le mani o sulla testa delle defunte. Sulla funzione di questo oggetto sono state formulate le ipotesi più disparate. La loro presenza, però, non sembra avere a che fare né con l’età, né con lo status sociale delle defunte. Il loro significato, nell’impossibilità di attribuirgli un uso specifico, potrebbe essere puramente simbolico e strettamente legato al rituale funerario.

La tomba della donna è importante anche per la quantità del tutto eccezionale di monili in ambra. Il Piceno è il territorio italiano nel quale è stato rinvenuto il maggiore numero di preziosi reperti in ambra, particolarmente apprezzati nel VI e nel V secolo a.C.

Nella tomba anche spiedi e un coltello da cucina in ferro, rinvenuti però indistintamente, come altri utensili di vita quotidiana, come ciotole, olle, coltelli da carne, sia nei corredi femminili che in quelli maschili.